La Reggia di Caserta, gioiello architettonico campano patrimonio dell’Unesco, sta vivendo un periodo di rinascita e di profonda riorganizzazione.
Le attività che si svolgono all’interno della struttura, come ad esempio l’apertura straordinaria a Capodanno, sono votate ad un recupero dell’antico assetto del monumento, che era al centro di una sistema produttivo voluto espressamente dai borboni che includeva il setificio, le strutture agrarie e il vigneto.
Localizzata a nord del parco della Reggia, la vigna di san Silvestro sarà oggetto di un recupero per la coltivazione del Pallagrello, un vitigno autoctono che proprio qui fu catalogato per la prima volta con il nome Piedimonte. Il territorio, che attualmente è di 2 Ettari, è da sempre stato utilizzato per la coltivazione di uva e sarà ripristinato facendo fede ad approfondite ricerche filologiche.
La sovrintendenza chiederà agli imprenditori della zona di impiantare uve pallagrello che diventeranno vino Reggia di Caserta. Una sfida che conferma il desiderio di unione con il territorio e di promozione dello stesso.
Un motivo che ci rende orgogliosi di appartenere ad una regione che ha nella sua storia antiche tradizioni che possono rivivere nel tempo e riportarci agli antichi fasti di un Regno organizzato e all’avanguardia che il mondo ci invidia.
Coltivare e promuovere i prodotti e i sapori del territorio è anche uno degli obiettivi principali di Porto di Mola che coltivando vitigni autoctoni della zona di produzione porta avanti la storia dei luoghi.
Siamo dunque vicini a questo progetto e speranzosi che si possa realizzare nel più breve tempo possibile.
Ad maiora direttore Mario Filicori !